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Lo spettacolo è liberamente tratto da Spettri, dramma in tre atti di Henrik Ibsen, del 1881, in cui l’autore ha trasportato nel campo morale e sociale il problema dell'ereditarietà, creando il suo primo dramma "fatalistico", ispirato all’Orestea di Eschilo.
In un non-luogo che diventa alternativamente casa e asilo, dentro e fuori, si consumano le vicende della magione Alving in cui ogni personaggio, dalla padrona di casa al gretto falegname, dal sacerdote alla cameriera, fino al “figlioul prodigo”, tessono i loro piani per buttarsi alle spalle, possibilmente a spese altrui, i fardelli che (sop)portano da anni.
Ognuno con le sue motivazioni, con le sue grandi e piccole meschinità, prova a venire fuori da un mondo stretto, appiccicaticcio,che non vuole lasciarli andare, che mostra ormai solo le vestigia cadenti di una antica nobiltà, in cui la fa da padrone la menzogna, il sotterfugio, e il cui macroscopico emblema è l’asilo in fiamme.
Nessuno di loro è davvero una vittima, nessuno di loro è davvero innocente.
con:
Manuela Cenciarelli
Angela D’Ambrosio
Simone Salusest
Daniele Pascucci
Grafica
Silvia Tofani
Foto di scena
Dario Nardacci dario.nardacci@gmail.com
Assistente regia
Maria Elena Lazzarotto
Regia
Francesco D’Atena
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Periodico Italiano, 19/10/2021
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