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Il lavoro prende le mosse da una poesia di Bertolt Brecht, Dell'infanticida Maria Farrar, riguardo una serva accusata dell’omicidio del proprio neonato.
Da questa cronaca, muove il processo nei confronti della giovane donna protagonista della poesia.
L'aula di tribunale e' un mercato, animato da figure ambigue e popolari allo stesso tempo, dove le scene vengono scandite dall'alternarsi di arringhe da parte della pubblica accusa e dalle dichiarazioni di testimoni quanto meno ostili, mentre l'imputata, lasciata in balia dei suoi accusatori dall'avvocato d'ufficio frustrato e dedito al vino, non può far altro che tacere e subire qualcosa di cui neanche e' in grado di capire il senso.
Il giudizio morale che soppianta l'atteggiamento etico e' il tema di questo spettacolo. L'approccio a questa materia, quanto mai scivolosa, e' quello meno delicato possibile: quello delle maschere. Da sempre rimando dei nostri vizi, ci raccontano la moralita' dal punto di vista privilegiato di chi non ne ha per natura, e non per scelta. In bilico tra realta' ed artificio e supportati da una robusta drammaturgia, racconteremo l'elaborazione del lutto nei tempi che corrono.
con
Jessica Bertagni, Simone Caporossi
Francesco Cervellino, Silvia del Prete
Adriano Di Carlo, Alice Di Carlo
Marco Giardina, Maria Elena Lazzarotto, Tommaso Lombardo
Livia Massimi, Gilda Sacco
Drammaturgia
Giovanni Maria Zonzini
Musiche
Adriano Di Carlo, Klara Finck
Disegno luci
Silvia Crocchianti
Grafica
Francesco “Arren” Spina
Aiuto regia
Maria Elena Lazzarotto
Video
Thunderslap produzioni
Regia
Francesco D'Atena
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